Si riporta il comunicato diffuso alla stampa dal portavoce del Comitato No Grandi Navi Silvio Testa. Nella speranza che i giornali raccolgano, intanto provvediamo a diffondere noi.
“La grande partecipazione di cittadini alla manifestazione pubblica di ieri sul devastante progetto di scavare il Canale Contorta Sant’Angelo per estromettere le navi da crociera dal Bacino di San Marco, facendole giungere in Marittima dalla “porta di servizio” del Canale dei Petroli, dimostra la voglia di centinaia di persone di conoscere i contenuti di scelte così determinanti per il futuro della città e della laguna e di partecipare ai processi decisionali che le determinano. Sala San Leonardo, insomma, ha gridato un fortissimo “NO” alla prassi, fin qui invalsa tra lor signori, di prendere le loro decisioni nelle segrete stanze, comunicandole alle comunità praticamente a cose fatte, in modo burocratico, solo per rispetto formale a quel po’ di trasparenza imposto dalla normativa. Evidentemente quanto sta succedendo in Val di Susa non ha insegnato nulla.
E’ dunque giunta l’ora di chiedere che le autorità la smettano di decidere sulla testa della gente al cui servizio svolgono pro tempore un ruolo che dovrebbe renderli “servitori dello Stato”, cioè del Popolo, e che non li fa, invece, come alcuni evidentemente si credono, dei boiardi svincolati da ogni dovere di trasparenza.
Ciò vale in generale e, nel particolare delle cose veneziane, per i temi sul tappeto in questi giorni e per altri di cui poco si sa. Al riguardo, chiediamo pubblicamente al presidente del Magistrato alle Acque, Ciriaco D’Alessio, di dire alla città:
– se lo studio di fattibilità per lo scavo del Canale Contorta Sant’Angelo sia stato effettivamente affidato dal Magistrato stesso a qualche ente o a qualche studioso, come appare da notizie di stampa, e soprattutto a chi sia stato affidato;
– in che modo sia stato scelto il soggetto chiamato a redigere lo studio;
– su quali fondi siano stati caricati i necessari finanziamenti;
– quale sia l’obiettivo dello studio, cioè in altre parole quale quesito sia stato posto al soggetto invitato a rispondere. Dai resoconti di stampa, infatti, l’architetto Ciriaco D’Alessio sembra già ora sostenere che lo scavo del canale non dovrebbe influenzare l’andamento mareografico della laguna, ma dal momento che un’autorità scientifica di assoluto livello come il prof. Luigi D’Alpaos afferma invece esattamente in contrario viene da chiedersi su quali fondamenti il presidente del Magistrato alle Acque basi le sue certezze. Magari su domande mal poste, come quando il Porto nega gli effetti del dislocamento di migliaia di tonnellate d’acqua prodotto dalle grandi navi invitando a guardare il solo moto ondoso di superficie?
A San Leonardo si è altresì saputo che sarebbe pronta la terza e ultima versione del Piano di riassetto morfologico della laguna, richiesto da oltre un decennio dalla legge speciale ma rimasto finora nel fondo di qualche cassetto anche nelle due versioni precedenti. Perchè? Non andava bene a qualcuno? Quali ne sono i contenuti? Come è possibile che l’Autorità Portuale disegni i suoi piani di sviluppo magnifico e progressivo, a suon di alterazioni del tessuto della laguna, senza che esista un piano sovraordinato che dica, “prima”, cosa è o non è compatibile col recupero morfologico che è l’obiettivo centrale dell’intero corpo della legge speciale per Venezia? Anche su ciò aspettiamo risposta dal Magistrato.
Silvio Testa
Portavoce del Comitato
No Grandi Navi – Laguna Bene Comune”