15
Apr
12

14 aprile: un nuovo Natale di Venezia

Nei giorni in cui la città si appresta a festeggiare le sue ricorrenze più sentite e l’Italia la Liberazione, si è tenuta una manifestazione che pare recuperare quello spirito, o meglio, che sottolinea come in alcuni di noi quello spirito non sia mai morto.

Ieri il corteo acqueo No Grandi Navi si è ripreso la città. Chi c’era sa di cosa si parla, chi non c’era avrà modo di leggerne sui giornali e vedere tante foto e video in rete. Non è questo il punto. Veneziani di tutte le età e di tante estrazioni se ne sono fregati della pretestuosa ordinanza prefettizia emessa meno di 24 ore prima, vecchia tecnica, dell’inizio della manifestazione, ed hanno posato fieri, volti scoperti e targhe in vista, per il servizio fotografico che Ghebi e Digos hanno voluto fargli.

Identificati, saremo tutti (?) denunciati. Denunciati perché non vogliamo arrenderci, denunciati perché non vogliamo far la parte delle comparse, denunciati perché amiamo la città e vogliamo decidere del suo futuro.

Che bella questa denuncia.

28
Feb
12

i cittadini vogliono decidere

Si riporta il comunicato diffuso alla stampa dal portavoce del Comitato No Grandi Navi Silvio Testa. Nella speranza che i giornali raccolgano, intanto provvediamo a diffondere noi. 

“La grande partecipazione di cittadini alla manifestazione pubblica di ieri sul devastante progetto di scavare il Canale Contorta Sant’Angelo per estromettere le navi da crociera dal Bacino di San Marco, facendole giungere in Marittima dalla “porta di servizio” del Canale dei Petroli, dimostra la voglia di centinaia di persone di conoscere i contenuti di scelte così determinanti per il futuro della città e della laguna e di partecipare ai processi decisionali che le determinano. Sala San Leonardo, insomma, ha gridato un fortissimo “NO” alla prassi, fin qui invalsa tra lor signori, di prendere le loro decisioni nelle segrete stanze, comunicandole alle comunità praticamente a cose fatte, in modo burocratico, solo per rispetto formale a quel po’ di trasparenza imposto dalla normativa. Evidentemente quanto sta succedendo in Val di Susa non ha insegnato nulla.

E’ dunque giunta l’ora di chiedere che le autorità la smettano di decidere sulla testa della gente al cui servizio svolgono pro tempore un ruolo che dovrebbe renderli “servitori dello Stato”, cioè del Popolo, e che non li fa, invece, come alcuni evidentemente si credono, dei boiardi svincolati da ogni dovere di trasparenza.

Ciò vale in generale e, nel particolare delle cose veneziane, per i temi sul tappeto in questi giorni e per altri di cui poco si sa. Al riguardo, chiediamo pubblicamente al presidente del Magistrato alle Acque, Ciriaco D’Alessio, di dire alla città:

–      se lo studio di fattibilità per lo scavo del Canale Contorta Sant’Angelo sia stato effettivamente affidato dal Magistrato stesso a qualche ente o a qualche studioso, come appare da notizie di stampa, e soprattutto a chi sia stato affidato;

–      in che modo sia stato scelto il soggetto chiamato a redigere lo studio;

–      su quali fondi siano stati caricati i necessari finanziamenti;

–      quale sia l’obiettivo dello studio, cioè in altre parole quale quesito sia stato posto al soggetto invitato a rispondere. Dai resoconti di stampa, infatti, l’architetto Ciriaco D’Alessio sembra già ora sostenere che lo scavo del canale non dovrebbe influenzare l’andamento mareografico della laguna, ma dal momento che un’autorità scientifica di assoluto livello come il prof. Luigi D’Alpaos afferma invece esattamente in contrario viene da chiedersi su quali fondamenti il presidente del Magistrato alle Acque basi le sue certezze. Magari su domande mal poste, come quando il Porto nega gli effetti del dislocamento di migliaia di tonnellate d’acqua prodotto dalle grandi navi invitando a guardare il solo moto ondoso di superficie?

A San Leonardo si è altresì saputo che sarebbe pronta la terza e ultima versione del Piano di riassetto morfologico della laguna, richiesto da oltre un decennio dalla legge speciale ma rimasto finora nel fondo di qualche cassetto anche nelle due versioni precedenti. Perchè? Non andava bene a qualcuno? Quali ne sono i contenuti? Come è possibile che l’Autorità Portuale disegni i suoi piani di sviluppo magnifico e progressivo, a suon di alterazioni del tessuto della laguna, senza che esista un piano sovraordinato che dica, “prima”, cosa è o non è compatibile col recupero morfologico che è l’obiettivo centrale dell’intero corpo della legge speciale per Venezia? Anche su ciò aspettiamo risposta dal Magistrato.

 

Silvio Testa

Portavoce del Comitato

No Grandi Navi – Laguna Bene Comune”

17
Gen
12

NoGrandiNavi

poche ma buone barche di fronte alla prefettura di Venezia in occasione dell'audizione del Comitato No Grandi Navi

RUV è schierato da tempo contro il passaggio delle grandi navi in Laguna, non solo nel Bacino di San Marco. In questo periodo è parte attiva della protesta dietro le insegne del Comitato NO Grandi Navi. A differenza del Comitato però, al quale ci si unisce comunque, RUV non ha la granitica certezza che la creazione dell’avamporto in mare sia la soluzione. Un conto sono le navi, un conto è la valutazione della quantità di turisti giornaliera che la città può sopportare, questione non solo di numeri strettamente collegate a quella delle crociere, che, avamporto o meno, portano a Venezia milioni di persone.

Alle validissime motivazioni del Comitato No Grandi Navi sulle quali non ci si dilunga (ci si limita a riproporre il volantino circolato in questi giorni, che illustra in maniera rapida e sufficiente le ragioni della protesta) RUV ne aggiunge due, non certo spendibili con Commissioni varie poiché fondate su principi, ma care a chi scrive.

1. Le grandi navi e soprattutto le crociere sono uno dei simboli più espliciti di quella cultura che considera Venezia un prodotto e di conseguenza i veneziani un disturbo.

2. Il passaggio delle grandi navi, il loro rimanere a motore acceso nei pressi delle case, il loro maldestro inserirsi (o meglio non inserirsi) nell’ambiente lagunare e la loro assurdità storica costituiscono l’ennesimo smacco, l’ennesimo furto di sovranità territoriale ai danni di quella che è stata brillantemente definita Civiltà anfibia.

Scarica il Volantino del Comitato No Grandi Navi

31
Ago
11

senza pudore

Il sindaco Orsoni persegue senza nessuna remora la linea che, da fantoccio qual’è, gli ha imposto la sua parte politica, quella che governa e distrugge la città da ormai troppo tempo. La linea è “prenditela coi veneziani della città d’acqua, così prima o poi se ne vanno e potremo amministrare Mestre in tranquillità, facendo soldi a Venezia”.

Il “distretto del turismo”, così mi piace chiamarlo. A Calalzo c’è il distretto dell’occhiale, a Frolosone quello del coltello e a Mestre quello del turismo, solo che il prodotto è Venezia. E Venezia però è anche il luogo dove risiedono 59.000 persone che non ci stanno ad essere considerate prodotto o parte di un prodotto, quindi? Cacciarli esplicitamente non si può, ma accanirsi sì. D’altronde l’illustre predecessore dell’avvocato lo aveva detto più volte, non occorre che citi la fonte, chiunque legga il Gazzettino, la Nuova o il Corriere sa di che parlo. A Mestre è tutto più semplice, residenzialità, servizi, trasporti…è il posto dove vivere!

L’accanimento di oggi ha il sapore della presa per il culo.

Prorogati gli orari di chiusura dei locali di Santa Margherita per il periodo dei Mostri del Cinema. Perchè “La clientela del festival non produce rumore” (il Gazzettino 31/08/2011, ed. Venezia, p. III) Eh già, la pletora di foresti e (pochissimi) veneziani che popola i giorni della Mostra, è muta, è afona, al contrario dell’impressione che mi ero fatto io quando lavoravo da barista. Mi sono immaginato decine di romani che urlano per avere un piattodepasta alle 2 di notte.

In realtà stiamo passando dall’implicito all’esplicito. Gli ospiti qui siamo noi, questo vuole farci capire l’amministrazione di Venezia Mestre.

26
Ago
11

bevarassa n.2

Poveri GONDOLIERI!

Attaccati da tutti, perseguitati dai vaporetti del servizio pubblico che creano moto ondoso, da burci e topi che incomprensibilmente vogliono consegnare le merci in tempo ai alberghi e ristoranti, (ma anche a botteghe, edicole e  alimentari) e dai quegli str…i dei veneziani che pretendono di girare in barca!

Ma dovete capire!

Loro sono i custodi della tradizione, con le loro case in terraferma, o dell’ente, o dell’Ater, coi loro barchini coi quali fanno onda fra le bricole per tornare a casa, coi loro prezzi e con la villania che li contraddistingue quando fanno servizio di traghetto!

LIBERIAMO VENEZIA DAI GONDOLIERI!

Riduzione del numero dei gondolieri

Blocco delle licenze

Traffico interno basato sui natanti che non fanno servizio turistico

26
Ago
11

Bevarassa n.1

Povera AMMINISTRAZIONE comunale!

 

Attaccata da tutti, perseguitata durante le vacanze in barca, accusata di non governare la città o di governarla male, di aggirare in problemi, come a Santa Margherita o di non vederli, come l’abusivismo.

 

Ma dovete capire!

Come si può amministrare Venezia, se è più importante amministrare Mestre e terraferma?

Come si possono risolvere solo i problemi di 59.000 abitanti quando sul tavolo ci sono i problemi di 270.000 abitanti (ed elettori)!!!

L’UNICA SOLUZIONE E’ L’AUTONOMIA AMMINISTRATIVA PER VENEZIA – LAGUNA  E PER MESTRE – TERRAFEMA!

Lo merita Venezia

Lo merita Mestre

Lo meritiamo tutti




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